Domenica 5 Ottobre 2014 : Riapertura di Gonfienti

Categoria: Eventi
Pubblicato Venerdì, 17 Ottobre 2014 14: :50
Scritto da Super User
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La notizia apparsa il 1° Ottobre sulle News di Google nella sezione dedicata alla cronaca locale aveva un  titolo di quelli che fanno saltare sulla sedia,  perlomeno coloro che sono appassionati dell’ argomento:  “L'insediamento di Gonfienti apre le porte dopo il restauro”, e continuava così:  “ Domenica 5 ottobre l'associazione pratese "Amici dei Musei" organizza questa spettacolare visita a cielo aperto …. Il territorio di Gonfienti fra l’età del Bronzo e l’età etrusca.  Domenica 5 ottobre (ore 15) sarà possibile visitare – se le condizioni meteorologiche lo consentiranno – uno dei complessi residenziali dell’insediamento etrusco arcaico di Gonfienti, individuato a partire dalla seconda metà degli anni Novanta a seguito della realizzazione dell’Interporto della Toscana Centrale….”

C’era da non credere ai propri occhi, perché un evento di questo tipo non si verificava da tempo immemorabile;  però, pensandoci bene, nei mesi precedenti c’erano state alcune notizie che avevano fatto pensare che qualcosa si stava muovendo:  Il Consiglio Regionale della Toscana aveva deliberato l’acquisto dell’ intera zona archeologica di Gonfienti  attualmente proprietà della società Interporto,  dando luogo così all’inizio di un percorso dal privato al pubblico, condizione necessaria per eventuali  finanziamenti;  e pochi giorni fa infatti era stato firmato un protocollo d’intesa tra la Regione ed il Comune di Prato per finanziare, tra le altre cose, anche l’ampliamento di Gonfienti , in cui ci si proponeva di realizzare un intervento di miglioramento dell'area archeologica della zona suddetta, creando una "Rete per l'Archeologia" che avrebbe consentito “un effetto di valorizzazione reciproca tra l'area di Gonfienti e quella limitrofa di Carmignano.”

Bisogna ricordare inoltre che era già scaduta da qualche mese la data termine dei lavori di ripulitura e consolidamento delle strutture del lotto 14, la ben nota villa, o Domus, etrusca. Questa opera di primo intervento era stata annunciata l’anno scorso dal presidente della Provincia di Prato Lamberto Gestri, dopo avere avuto l’assicurazione della Soprintendenza ai Beni archeologici della Toscana, e la garanzia economica da un accordo tra Provincia e Fondazione Cassa di Risparmio.

Comunque sia, onore al merito agli Amici dei Musei che, sotto l’alto patronato del Presidente della Rebubblica e in collaborazione con la Soprintendenza ai Beni Archeologici, hanno organizzato in corrispondenza dell’ XI  Giornata Nazionale della loro Associazione questo bellissimo evento,  con il titolo “IL MUSEO CHE NON C’E’”, titolo quanto mai emblematico  per quanto riguarda la nostra città.

Il programma  della giornata era riportato nell' invito/locandina che segue:

 



Commentando  a caldo lo sviluppo della visita di Domenica, la prima impressione che abbiamo avuto è che neanche gli organizzatori si aspettassero un affluenza di pubblico così alta: la partecipazione avrebbe dovuto essere su prenotazione, ma a fine giornata alcune stime parlano di circa quattrocento persone.

Gli archeologi si sono dovuti così suddividere il lavoro: a fare da guida c’erano la Dott.ssa  Gabriella Poggesi, il Dott. Giovanni Millemaci e la Dott.ssa Lucia Pagnini.

Come ci si poteva aspettare, sempre alto il livello di interesse e d’attenzione dimostrato dal pubblico intervenuto;  le domande si susseguivano :  - E la necropoli ? -  .  - Quali erano i rapporti della città etrusca con Marzabotto ?- , - Sotto i locali dell’ Interporto ci saranno altri resti etruschi ? –

 

 

 

 


Alla fine del tempo dedicato all’osservazione dei resti della villa etrusca, i partecipanti si sono diligentemente avviati al Laboratorio di restauro situato nell’ex mulino di Gonfienti, distante circa 10 minuti di cammino, e diligentemente anno atteso il loro turno per vedere la ricostruzione ridotta del tetto della Domus (venivano fatti entrare a piccoli gruppi).

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Infine, come da programma, sono stati fatti entrare nella sala conferenze dove hanno potuto ammirare alcuni dei reperti ritrovati negli anni in cui si è scavato (c’era anche la famosa kylix di Douris), ed ascoltare le esposizioni della Dott.ssa  Paola Perazzi, della Dott.ssa Poggesi e l’intervento dell’assessore alla Cultura Simone Mangani.

Degna di segnalazione la relazione tenuta dalla Dott.ssa Perazzi, la quale ha ricordato al pubblico presente che Gonfienti non è importante solo per gli Etruschi: nella campagna di scavi che è seguita alle prime scoperte sono venuti alla luce anche i resti di un villaggio dell’Età del Bronzo di circa 4.000 mq di estensione,  il più grande della Toscana. In particolare, in questo contesto è stata trovata dell’ambra, e ciò farebbe supporre che Gonfienti si trovasse lungo il percorso del commercio di questa preziosissima resina fossile proveniente dal Nord Europa, e avesse quindi contatti con la Romagna costiera e le terre al di là degli Appennini;  insomma una posizione strategica già nel periodo del Bronzo Medio, dunque già diversi secoli prima della città etrusca.

Concetto questo ribadito dalla Dott.ssa Poggesi  nella sua relazione, che poi ha messo in evidenza la complementarietà  tra la zona carmignanese, con le sue necropoli di Comeana, Prato Rosello, (città dei morti), e Gonfienti (città dei vivi), e la necessità di un continua manutenzione del sito, accompagnata  per quanto è possibile da una fruizione che è mancata nel passato per troppo tempo, con visite guidate, etc…

Di questo ha parlato poi anche l’assessore Mangani, il quale, dopo aver accennato brevemente all’ accordo tra il Comune di Prato e la Regione, ha preannunciato un programma di visite guidate per le scuole da effettuarsi entro Natale.

Nel frattempo su uno schermo veniva proiettato un filmato sulla città etrusca e sulla sua storia, passata e presente.

 


 

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Volendo a fine evento trarre un bilancio di questa Domenica 5 Ottobre,  il giudizio non può essere che positivo, al punto da farci dimenticare, almeno per un giorno, tutti questi anni di disattenzione pressoché totale, e farci sperare in un nuovo inizio, in una nuova rinascita, dopo quella dell’ormai lontano 1997, di questa città che nello stesso luogo dove ora siamo noi molti secoli fa ha vissuto e prosperato.